La situazione locale in relazione al dibattito sulla prospettata, ma sembra già decisa adunata degli alpini nel 2018 a Trento, è arrivata ad un punto che si può definire critico, visto l’andare avanti ogniuno per la propria strada senza la ricerca di un punto di incontro, che cerchi di smussare i motivi del contrasto, aprendo così la strada ad estremismi che altro non fanno che autoalimentarsi fra loro, con antipatiche scadenze.
Il Circolo Michael Gaismayr ha in questo frangente tutta l’autorità di dire la Sua, in quanto ancora quasi un anno e mezzo fa nel Suo Direttivo si è sentita la necessità di prevenire i pericolosi effetti che stanno affiorando in questi giorni. Allo scopo è stato concordato l’invio all’A.N.A. nazionale di Milano, dove vengono decise le manifestazioni comprese le adunate annuali, di una richiesta ufficiale chiedendo con estrema cortesia, e spiegandone le ragioni, di spostare a prima o dopo il 2018 l’adunata alpina a Trento. Si intendeva in questo modo permettere a tutti di celebrare quella data in maniera assolutamente libera, senza i pericoli che si stanno ora prospettando. L’invio della richiesta, fatto in data 31 maggio 2013, a mezzo raccomandata con ricevuta di risposta, a tutt’oggi non ha avuto nessun riscontro, all’infuori del tagliando di avvenuta consegna debitamente firmato dal destinatario. Questo se dobbiamo dire non fa molto onore ai vertici all’A.N.A., in quanto un cenno di risposta, non diciamo impegno, poteva essere benissimo dato , anche a titolo di semplice cortesia, e non fa che ribadire la chiamiamola pure arroganza usata dallo stesso presidente provinciale, sig.Pinamonti, che nell’intervista all’Adige di giovedì 18 agosto dice testualmente: ”....nessuno ci dica cosa fare, nessuno può dettare l’agenda degli alpini….cambiare programma ? Non ci penso nemmeno!”
Non è certo così che si risolvono le situazioni che stiamo vivendo, dimostrando così scarsa attenzione alle richieste di una comunità.
A questo punto il Circolo Michael Gaismayr si permette di mandare un pressante invito a tutte le parti in causa e chiede di considerare con animo più tranquillo il tutto, e augurandosi da parte di tutti uno sprazzo di buona volontà, chiede un momento di riflessione, e perché no….magari anche un incontro del quale il Circolo potrebbe farsi promotore.
E per terminare prendiamo volentieri a modello la frase che Altiero Spinelli, politico e scrittore italiano, citato anche come padre e fondatore dell’Europa, dedicò al 4 novembre, cambiamo solo la data, ma il valore e il senso della frase agli effetti non cambia:
“….il 4 novembre ( il 1918) è una data che ricorda il momento in cui l’Italia è uscita dalla tradizione del Risorgimento e ha imboccato la politica delle conquiste nazionaliste. Il 4 novembre ( il 1918 ) dovrebbe quindi essere considerato, se fossimo persone serie, una data di lutto per noi e una data di lutto per gli Austriaci.”